Abbiamo vissuto questo tempo estivo. Per tanti una occasione per tornare al proprio paese d’origine e rivedere parenti e amici, per molti tempo prezioso per qualche giornata di distensione, per vedere luoghi nuovi, per qualcuno una stagione passata a casa, nell’incedere ordinario delle cose.
Per tutti è ora il tempo per ritrovarsi, per fare di questo esserci nuovamente una bella occasione per raccontarsi.
Raccontare e far raccontare non è tuttavia qualcosa di scontato!
Anzitutto è chiesto di aver in mente che le settimane estive, come ogni altro momento della vita, sono preziose, contengono qualcosa che non va dimenticato, gettato via, chiuso in archivio; non sono solo un susseguirsi di minuti, ore e giornate, sono incontri, relazioni, meraviglia, gioia, fatica, … lasciano una traccia nella nostra esistenza e siamo chiamati a riconoscerla e a valorizzarla.
Devo inoltre nutrire il pensiero che il mio vissuto può essere prezioso per l’altro e quello dell’altro per me. Forse, meglio ancora, devo imparare a pensare che aprendomi al racconto del fratello gli faccio del bene, perché è come se gli dicessi: tu sei importante per me. A mia volta raccontandomi accetto di rendermi disponibile, di dire all’altro: hai tempo per me?
Regaliamoci questo tempo. Il nostro incontrarci nei momenti celebrativi in queste domeniche generi il desiderio di fermarci a raccontarsi; i primi appuntamenti siano anzitutto l’occasione per consegnarci gli uni gli altri, per dirci tu sei prezioso per me, per noi. Facciamolo con semplicità, creando le occasioni. Cerchiamo di lasciare del tempo perché questo avvenga: andrò a messa, ma non mi metterò un impegno subito al termine della stessa; parteciperò all’incontro, ma non come chi è già da un’altra parte; uscirò di casa un po’ prima perché chissà, magari incontrerò qualcuno; …
Questo raccontarci, questo farci spazio gli uni gli altri sarà inevitabilmente anche occasione di Vangelo. Non perché inventeremo pretestuosi collegamenti fra quanto vissuto e il Vangelo, ma perché il cuore che ha vissuto il tempo estivo avrebbe dovuto essere un cuore credente, capace di illuminare lo sguardo per far scorgere persino l’invisibile … in quel volto, quella storia, quell’esperienza!
BUON RACCONTO
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