È BELLO RICORDARCELO

È bello ricordarci di tenere lo sguardo verso il cielo. Per cielo intendo quella parola che nell’immaginario religioso ci porta a pensare a Dio, alla sua presenza, alla sua dimora, a ciò che la fede ci ha insegnato a chiamare paradiso. I piedi stanno ben ancorati per terra, la vita lo esige, non può essere diversamente! Ci è chiesto di stare nel mondo, di affrontare ogni vicenda quotidiana, di farci carico delle esigenze primarie del vivere, di camminare con dei fratelli, ... Tutto questo diviene però solo stanchezza e fatica se privato di un senso, di una metà, di una speranza. Noi viviamo della speranza, speranza di una vita buona e bella, di una vita che per essere tale sarà una vita in Dio. Una vita non più costruita da mani d’uomo, ma pienamente ricevuta e donata da Lui, una vita in cui vi è spazio solo per la luce, per ciò che è bene! Questa si chiama speranza perché è una certezza che non è ancora possibile vivere, è qualcosa che ancora attendiamo, ma nella convinzione che essa è realmente così. Noi, attraverso i gesti e le parole che intessono la nostra vita, diciamo il nostro desiderio di questa vita ed, in questo modo, ci avviciniamo, percorriamo un cammino che ci conduce verso questa pienezza, verso questo incontro con Dio. Non si tratta dell’inesorabile flusso dell’esistenza che necessariamente conduce tutti verso la morte, si tratta invece del responsabile stare dentro l’esperienza della vita scegliendo come interpretarla. Allora i miei passi saranno un andare verso la vita, quella vera e, per tanto, eterna, e non verso la morte, pur sapendo di doverci passare attraverso. Ed è prezioso vivere la consapevolezza che non sono solo, che tanti fratelli cammino con me, al mio fianco e che altri mi precedono, indicandomi la via, e che io, forse, posso essere segno per chi mi sta dietro. Celebrare le festività dei Santi e la memoria dei defunti nei prossimi giorni è vivere insieme, come Chiesa, questa consapevolezza che è grazia e responsabilità. Buona memoria

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