Rieccoci con la solita iniziativa caritativa di avvento, poi
ci sarà quella di quaresima!
Già visto! Quindi ci sarà un cartellone, un progetto prescelto,
dei dati, una cifra da raccogliere, ... Quindi io quando
sarà il momento darò la mia offerta o, se ci saranno, comprerò
qualcosa a qualche mercatino. Anche per quest’anno avrò fatto
la mia BA (gergo scoutistico che significa buona azione!).
Proviamo a sfatare questo modo di vivere le cose?
Qual è il senso di questa proposta secolare della Chiesa?
Colui che ha incontrato Gesù e sceglie di chiamarlo Signore
ha visto le sue opere, ne ha conosciuto la vita, è rimasto
colpito dal suo modo di essere.
Gesù avrebbe potuto tenere lunghi sermoni su Dio, sulla
sua natura, sul suo operare, avrebbe potuto scrivere opere enciclopediche,
elaborare una rinnovata morale, ...
Ha scelto di farlo a modo suo: con la vita, con il suo stesso
esistere.
Ci ha parlato di Dio, ci ha rivelato il suo volto, ci ha indicato
uno stile di vita ... vivendo.
Il suo amare ci ha manifestato l’amore di Dio, nel suo
amare ci ha insegnato che ritrovo Dio nel volto del fratello.
Non è una novità, è cosa che sappiamo!
Allora un tempo, l’avvento che viviamo, che dice il desiderio
di Dio, la ricerca di Lui, l’attesa della sua presenza non
può non dirsi nella cura per il fratello a cui mi apro, che vedo
e riconosco, il cui incontro desidero, verso il quale mi piego!
A questo ci deve spingere la cosiddetta iniziativa caritativa!
A volte siamo come accecati e non riusciamo a vedere
oltre noi stessi, siamo sordi e non riusciamo ad ascoltare il
grido che sale dalla terra, abbiamo il cuore indurito e non ci
è dato di fare spazio all’altro.
La Chiesa, che è madre, ci scuote, vuole risvegliare i nostri
sensi intorpiditi, vuole ricordarci la fraternità di cui siamo parte.
Questo sguardo che si spinge anche molto lontano, quest’anno
siamo invitati a guardare ad una particolare situazione
in Indonesia, purifica la nostra vista per renderci capaci di divenire
amici dei poveri della porta accanto.
Diamoci una meta seria: avere fra i nostri amici un povero!
Questa amicizia sarà il segno più bello del nostro Natale.
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