Momento importantissimo di avvio di questo tempo speciale sarà la prima domenica di quaresima, quella in cui ascoltiamo il vangelo delle tentazioni. «La risurrezione di Cristo anima le speranze terrene con la «grande speranza» della vita eterna e immette già nel tempo presente il germe della salvezza (cfr Benedetto XVI, Enc. Spe salvi, 3; 7). Di fronte all’amara delusione per tanti sogni infranti, di fronte alla preoccupazione per le sfide che incombono, di fronte allo scoraggiamento per la povertà dei nostri mezzi, la tentazione è quella di chiudersi nel proprio egoismo individualistico e rifugiarsi nell’indifferenza alle sofferenze altrui. Effettivamente, anche le migliori risorse sono limitate: «Anche i giovani faticano e si stancano, gli adulti inciampano e cadono» (Is 40,30). Ma Dio «dà forza allo stanco e moltiplica il vigore allo spossato. […] Quanti sperano nel Signore riacquistano forza, mettono ali come aquile, corrono senza affannarsi, camminano senza stancarsi» (Is 40,29.31). La Quaresima ci chiama a riporre la nostra fede e la nostra speranza nel Signore (cfr 1 Pt 1,21), perché solo con lo sguardo fisso su Gesù Cristo risorto (cfr Eb 12,2) possiamo accogliere l’esortazione dell’Apostolo: «Non stanchiamoci di fare il bene (Gal 6,9)». (Dal messaggio del Papa) Il rito dell’imposizione delle ceneri sappiamo che ci invita a percepire la nostra piccolezza, fragilità, miseria per contemplare la meraviglia dell’amore di Dio per noi e convertirci a Lui, chissà che quanto vissuto in questi ultimi due anni e il riacutizzarsi di scenari di guerra non ci aiutino a ripensare autenticamente la nostra esistenza.

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