«Non stanchiamoci di estirpare il male dalla nostra vita. Il digiuno corporale a cui ci chiama la Quaresima fortifichi il nostro spirito per il combattimento contro il peccato. Non stanchiamoci di chiedere perdono nel sacramento della Penitenza e della Riconciliazione, sapendo che Dio mai si stanca di perdonare. [3] Non stanchiamoci di combattere contro la concupiscenza, quella fragilità che spinge all’egoismo e ad ogni male, trovando nel corso dei secoli diverse vie attraverso le quali far precipitare l’uomo nel peccato (cfr Enc. Fratelli tutti, 166). Una di queste vie è il rischio di dipendenza dai media digitali, che impoverisce i rapporti umani. La Quaresima è tempo propizio per contrastare queste insidie e per coltivare invece una più integrale comunicazione umana (cfr ibid., 43) fatta di «incontri reali» (ibid., 50), a tu per tu». (Dal messaggio del Papa)

La chiesa ci invita al digiuno il primo e l’ultimo venerdì di quaresima, a mangiare di magro negli altri venerdì e, più in generale, a custodire lungo tutto il tempo uno stile sobrio (lo è persino la liturgia). Il digiuno non è solo quello dal cibo, molte altre sono le cose che abbiamo reso indispensabili, a cui dedichiamo molte risorse (tempo o denaro) e che possono quindi essere oggetto di rinuncia! La stessa rinuncia alla carne andrebbe più saggiamente vissuta come rinuncia a quel cibo che mi piace particolarmente e/o che ha un costo significativo.

Quest’anno proponiamo anche un digiuno condiviso: Venerdì 1 aprile. Nel luogo dove si svolgerà la preghiera ci troviamo alle ore 20, mangiamo una semplice minestra, raccogliamo quanto ipoteticamente risparmiato e lo devolviamo per l’iniziativa caritativa, partecipando alla serata di preghiera, ascolto, dialogo, …

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